Manuel Antoniazzi prosegue il suo cammino con la maglia Gialloceleste e, per la stagione in partenza, sarà ancora un giocatore dell’Arzignano Valchiampo a disposizione di Mister Bianchini. Cresciuto con i nostri colori, ha debuttato con noi in serie D contribuendo alla storica promozione tra i Professionisti. Dopo la recente esperienza alla Recanatese, è rientrato in squadra militando nel campionato appena concluso.
«L’anno scorso eravamo partiti con presupposti importanti, avevamo una bella squadra. Purtroppo, siamo partiti male e questo ci ha penalizzato. Abbiamo dato, però, una risposta importante arrivando secondi e vincendo i Playoff. Una grande squadra, con grande carattere e un bel gruppo, la cosa più importante», dichiara Manuel Antoniazzi.
Originario di Chiampo, il centrocampista classe Duemila arriva ad Arzignano a 16 anni. «Ho fatto i primi due mesi nella Juniores, poi sono passato subito in Prima Squadra con Mister Italiano che mi ha dato la possibilità di esordire. L’anno seguente è stato forse uno degli anni più belli perché è stato il primo con i grandi, con 15 presenze, e abbiamo vinto il campionato conquistando i Professionisti. Sono andato poi in prestito alla Recanatese, ma c’è stato lo stop a causa del Covid. Nella stagione 20-21 il mio rientro ad Arzignano. È stato un campionato un po’ complicato all’inizio, ma poi si è concluso nel migliore dei modi».
Dopo il debutto in serie D e la vittoria del campionato con il passaggio tra i Professionisti (segnando anche il gol decisivo contro l’Este allo stadio Dal Molin nella penultima giornata di campionato 2018-2019), Antoniazzi inizia la stagione 2019-2020 in Lega Pro con i nostri colori e successivamente si trasferisce a Recanati dove gioca 7 partite da titolare prima dello stop per l’emergenza sanitaria da Covid-19. «Un’emozione unica vivere il passaggio in serie C. Penso sia il sogno di qualsiasi giocatore arrivare nei Professionisti. In questo salto ho avuto qualche difficoltà per la giovane età: non avevo ancora la maturità necessaria. L’obiettivo è quello di ritornarci con una maturità diversa e giocare così le mie carte».
Il calcio: un’emozione unica. «Da piccolino mi piacevano anche le moto: guardavo il Moto GP e Valentino Rossi. Il pallone, però, mi ha sempre dato un’emozione forte ed unica, anche dopo i Mondiali del 2006. Ho iniziato a giocare e fortunatamente ero abbastanza bravo: il percorso è stato naturale. La mia svolta è avvenuta con Mister Di Donato. Con i suoi insegnamenti ho iniziato a giocare diversamente, tanto con la palla, più cattivo e roccioso in mezzo al campo».
Per la stagione 21-22 indosserà la sua maglia numero 20. «Per me questa maglia è una seconda pelle e spero di portare questa città più in alto possibile. Il sogno è quello di riuscire a giocare per lungo tempo e arrivare tra i Professionisti. Non voglio pormi limiti, poi si vedrà».